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Adolescenti e Internet: le parole dei ragazzi protagonisti del corto “La bolla”

10/02/2023

Come “abitano” la rete gli adolescenti nel 2023?
Gruppo Alcuni lo ha chiesto direttamente a loro.

bolla corto treviso

I giovani “bucano la bolla”: il corto

Un compito appassionante per un gruppo di giovani della Consulta Provinciale degli Studenti, che a Treviso sono diventati attori in un corto sulla filter bubble – letteralmente “bolla di filtraggio” – un fenomeno riscontrato negli ultimi anni, per cui chiunque navighi sul web si ritrova spesso a visualizzare contenuti proposti dalla rete corrispondenti esclusivamente ai propri interessi, causando una mancanza di curiosità e di stimoli specialmente nei giovani.

Gruppo Alcuni assieme alla Fondazione S.O.S. Il Telefono Azzurro ha perciò lavorato a questo progetto per dare forma ai concetti espressi durante l’incontro “Dalla Carta di Treviso al Patto di Treviso” svoltosi in presenza delle Istituzioni del Comune di Treviso il 12 novembre 2021.

L’intervista ai protagonisti

Gli entusiasti interpreti del cortometraggio sono gli studenti della Consulta – gli stessi autori del corto insieme alla professoressa Luisa Celeghin – e frequentano le scuole secondarie di 2° grado di Treviso, Mogliano e Oderzo, tra i 17 e i 19 anni. 

Ai nostri microfoni hanno raccontato ciò che rappresenta per loro il mondo di Internet e le interessanti opinioni che hanno in merito al suo utilizzo. 

Ritrovate “la bolla” di contenuti nella vostra quotidianità?
Sì, per diversi motivi. Quando siamo online ci capita spesso di vedere riproposti gli stessi contenuti, specialmente sulle piattaforme video. Noi ragazzi usufruiamo dei contenuti in modo molto rapido: già dai primi secondi riusciamo a capire se un video ci piace o meno, altrimenti lo “skippiamo”, e lo stesso vale se il video è troppo lungo.

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Vi piace questa comfort zone di contenuti creati appositamente per voi o vi capita di stufarvi?
Da un lato ci piace, è rilassante ottenere contenuti che ci piacciono senza doverli andare a cercare. Talvolta però ci piacerebbe poter scegliere di vedere una certa percentuale di contenuti nuovi e una certa percentuale di contenuti “di comfort”, cosa che sui social non è stata ancora molto implementata. Infatti, se ci vengono proposti video diversi da quello che l’algoritmo ha previsto per noi, capita che ci appassioniamo a nuovi argomenti!

Quanto riuscite a “uscire” da questo mondo digitale?
I social non rendono facile l’abbandono delle piattaforme. Se cerchiamo di cambiare la modalità di fruizione (es. lo scorrimento rapido di video Tik Tok), questa ci viene riproposta nello stesso identico modo in un altro social (es. Instagram Reels o YouTube Shorts).

Per quanto proviamo a smettere, continuiamo a “scrollare” rimanendo intrappolati. Tuttavia, dopo la quarantena molti di noi hanno ridotto l’uso di Internet da telefono, passando da picchi di quasi 14 ore di utilizzo giornaliero a 6-7 ore al giorno.

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In quali occasioni usate maggiormente internet da telefono?
Qualcuno lo usa alla sera per rilassarsi prima di dormire, qualcuno per compagnia: avere un video di sottofondo ci aiuta a non sentirci così soli e ad essere più produttivi. Capita che lo usiamo per “scappare” dai nostri problemi: una specie di “mondo parallelo” in cui rifugiarci quando il rapporto con chi ci sta intorno non è dei migliori (specie in casa, con i genitori). Ci piacerebbe che gli adulti si aprissero a un dialogo costruttivo con noi, coinvolgendoci in attività alternative.

Avete delle idee su come – oltre al volantinaggio usato nel film – si potrebbe bucare questa “bolla”?
È difficile dirlo, molte passioni che abbiamo sono legate all’uso dei telefoni. Quando non stiamo su Internet passiamo volentieri il tempo con i nonni (risorsa preziosa), leggiamo un libro o giochiamo ai giochi da tavolo. Una cosa che gli adulti spesso non sanno, è che quando siamo in compagnia ci dimentichiamo quasi totalmente di possedere dei telefoni.

Noi ragazzi veniamo da due anni che ci hanno visti costantemente online per necessità: la “disconnessione” sta avvenendo, ma in modo graduale, al contrario di ciò che molti adulti si aspettano. La classica frase che ci sentiamo dire dai genitori, “Ai nostri tempi stavamo sempre fuori casa”, secondo noi non è applicabile al contesto post-pandemico. I tempi sono cambiati e la nostra generazione usa la tecnologia in modo diverso da quelle precedenti, nel bene e nel male.

Concludendo, “bolla di filtraggio”: problema o comodità?
Può rappresentare entrambe le cose. Secondo noi è comunque corretto limitare l’uso di Internet e valutare, a seconda dell’individuo, i rischi che un utilizzo eccessivo della rete può comportare per lui. Al contrario di quanto generalmente si pensa, noi giovani siamo ben felici di riporre i nostri telefoni: vogliamo vivere più nel reale che nel virtuale, ma abbiamo bisogno anche degli adulti per farlo!

Iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e MiM.

La Bolla - adolescenti e interneta